Febbraio debutta con la previsione di un lavoro sempre molto intenso in vigna: anche per me sono giornate impegnative, divise tra appuntamenti e visite tra i vari vigneti.
Durante un sopralluogo in zona Serralunga d’Alba, che mi ha portato in un punto di osservazione privilegiato per ampiezza di orizzonte, mi sono casualmente trovato a collimare con lo sguardo tre strutture storiche celebri del territorio: il castello di Serralunga d’Alba, quello di Castiglion Falletto ed il Castello della Volta di Barolo. Mentre la mia mente correva tra ragionamenti e pensieri lavorativi, una parte della mia attenzione si concentrava, quasi ossessivamente, su quel particolare allineamento delle antiche fortezze di Langa: solo un caso fortuito o vi è qualche ragione strategica nella localizzazione degli edifici?
Castello di Serralunga d’Alba.
Alcune rapide ricerche mi hanno permesso di scoprire che dietro a quella casuale osservazione si celano, in vero, implicazioni storiche di particolare rilevanza. Infatti, perno del trittico del sistema di fortificazioni era la difesa del Castello di Barolo, residenza gentilizia dei nobili locali, verso il quale doveva essere assicurata la massima capacità difensiva delle truppe militari.
Castello di Castiglion Falletto.
In un tempo in cui gli spostamenti erano molto più lenti e faticosi di quelli odierni e le capacità di battaglia dei plotoni militari basate sullo scontro corpo a corpo, una delle principali armi di difesa contro gli incursori era rappresentata dalla velocità delle comunicazioni riguardo potenziali minacce. Grazie al particolare allineamento delle torri delle fortezze, era così possibile realizzare un sistema di “telegrafia” ottica, basato sull’uso di fiaccole durante la notte e drappi colorati di giorno. Con tempistiche pressoché pari a quelle di un moderno SMS o di un e-mail, da un versante collinare al promontorio successivo, le vedette potevano scambiarsi informazioni e innescare una pronta reazione in caso di un eventuale attacco nemico.
Castello della Volta di Barolo.
Un sistema semplice ed ingegnoso, che oggi quasi fa sorridere se confrontato con l’evoluzione tecnica moderna, che ci permette la connessione in tempo reale tra i poli opposti della Terra e non solo tra le sommità di due colline dirimpettaie!
Un particolare che, però, accresce il fascino storico del territorio di Langa e che ci insegna quanto sia importante saper cogliere anche i piccoli particolari, i minimi dettagli. Soprattutto in questi possiamo leggere le tracce di un antico passato, del quale spesso cogliamo solo gli aspetti più superficiali ed evidenti, come gli imponenti e maestosi castelli che colgono prepotentemente l’attenzione del nostro sguardo.
Per capire le Langhe, la sua storia e le sue origini culturali è necessario un esercizio in più: superare la banalità, non soffermarsi solo sulla bellezza, non accontentarsi della bontà, ma andare alla ricerca dell’anima del territorio e della sua gente, scovare i segni meno tangibili, scoprire i dettagli più nascosti!